prima del diluvio

Dal locale al globale: come mobilitarsi per respirare aria pulita

Con Mar­ghe­ri­ta è #Pos­si­bi­le affron­ta­re i cam­bia­men­ti cli­ma­ti­ci, inne­sca­re mobi­li­ta­zio­ne, sen­si­bi­liz­za­re l’o­pi­nio­ne pub­bli­ca, par­ten­do dal pro­prio contesto/territorio, allar­gan­do sem­pre più gli oriz­zon­ti. Dal loca­le al glo­ba­le la bat­ta­glia è la stes­sa, per la salu­te nostra, del­l’am­bien­te, di tut­to il pia­ne­ta Terra.

Dopo «la sinistra che non c’è», è la settimana dell’«ambientalismo che non c’è»

Nel dibat­ti­to con­vul­so e super­fi­cia­lis­si­mo ormai tipi­co del­la poli­ti­ca ita­lia­na, è la set­ti­ma­na dell’«ambientalismo che non c’è». Pen­so­si edi­to­ria­li, appel­li dram­ma­ti­ci, let­te­re spe­di­te da chi all’am­bien­ta­li­smo non ha mai dato voce, per­ché — dicia­mo­ce­lo — in Ita­lia è sem­pre sta­to con­si­de­ra­to vel­lei­ta­rio e inin­fluen­te. Per rispon­de­re ai luo­ghi comu­ni è il caso che que­sto «ambien­ta­li­smo …

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