Crotone e veleni: diciamo no a qualsiasi progetto al ribasso

La vicen­da del­la boni­fi­ca del sito indu­stria­le ex Per­tu­so­la di Cro­to­ne ha una sto­ria lun­ga e con­tro­ver­sa, che ini­zia con una pro­mes­sa: “le fab­bri­che non chiu­de­ran­no”. Cor­re­va l’anno 2000 e l’accesa cam­pa­gna elet­to­ra­le per le Regio­na­li rega­la­va que­sta per­la di sag­gez­za. Da allo­ra, il polo side­rur­gi­co di Cro­to­ne è mor­to, inqui­nan­do più di quan­do era vivo. Ben 17 (dicias­set­te!) anni non sono basta­ti per con­se­gna­re a que­sto ter­ri­to­rio un pia­no di boni­fi­ca rea­le, che tenes­se in con­si­de­ra­zio­ne l’interesse dei cit­ta­di­ni, la loro salu­te e le dispo­si­zio­ni euro­pee (oltre che di buon sen­so) che pre­ve­do­no una ricom­po­si­zio­ne del dan­no fina­liz­za­to al ripri­sti­no dell’ambiente inquinato.