riforma senato regioni

E’ tutta colpa del bicameralismo perfetto (sì, ciao)

Il fat­to è che quan­do una mag­gio­ran­za par­la­men­ta­re vuo­le appro­va­re una leg­ge lo fa. Spe­di­ta. Ricor­da­te il lodo Alfa­no? Appro­va­to in un mese; il Por­cel­lum? In meno di tre mesi; la “buo­na scuo­la” in que­sta legi­sla­tu­ra è anda­ta velo­ce velo­ce: pre­sen­ta­ta a fine mar­zo del 2015, nel luglio del­lo stes­so anno era già legge.

La Sicilia che dice No al Referendum

La rifor­ma costi­tu­zio­na­le – insie­me alla nuo­va leg­ge elet­to­ra­le – sareb­be un dan­no per tut­ta l’I­ta­lia, ma in par­ti­co­la­re per la Sici­lia, dove i tra­sfor­mi­sti che sal­ta­no sul car­ro del vin­ci­to­re avreb­be­ro vita faci­le a gover­na­re la Regio­ne da Roma.