Milano (e non solo): mobilitazioni e proposte per un reale cambiamento

I CPR sono strut­tu­re peg­gio­ri del­le car­ce­ri e vi ven­go­no reclu­se per­so­ne che han­no la sola col­pa di esse­re nate dal­la par­te sba­glia­ta del Medi­ter­ra­neo. Quel­le per­so­ne a cui, ormai da anni, si nega qual­sia­si tipo di visto, igno­ran­do che il dirit­to a una vita digni­to­sa non può dipen­de­re dal colo­re del­la pel­le. Que­ste strut­tu­re, tor­na­te in auge gra­zie alla leg­ge Min­ni­ti-Orlan­do (entram­bi peral­tro già mem­bri del gover­no Ren­zi, quan­do l’e­se­cu­ti­vo ave­va rinun­cia­to alla dele­ga del Par­la­men­to per abro­ga­re il rea­to di immi­gra­zio­ne clan­de­sti­na), non sono che la pun­ta del­l’i­ce­berg di poli­ti­che mio­pi, inef­fi­ca­ci e disu­ma­ne che pun­ta­no a sca­ri­ca­re su chi è diver­so le col­pe di sem­pre più aspre disu­gua­glian­ze sociali.