Il naufragio dei diritti umani, il respingimento della civiltà e un approdo possibile

La vicen­da del­la nave ita­lia­na Asso 28 che ha soc­cor­so (giu­sta­men­te) 108 migran­ti nel Medi­ter­ra­neo, in acque inter­na­zio­na­li rien­tran­ti nel­la zona SAR (ricer­ca e soc­cor­so in mare) libi­ca, ma li ha ripor­ta­ti (ingiu­sta­men­te) in Libia, da dove era­no fug­gi­ti rap­pre­sen­ta, ad oggi, il pun­to più pro­fon­do di rot­tu­ra di quel­la tra­di­zio­ne di rispet­to dei dirit­ti uma­ni che nasce da così lon­ta­no e rischia di mori­re così vici­no, sto­ri­ca­men­te e geo­gra­fi­ca­men­te, a noi.