Referendum No-Triv

Domenica 17 aprile 2016 dalle 7.00 alle 23.00
in tutti i seggi elettorali si vota per il referendum
contro le trivellazioni in mare.

 

Possibile Referendum No-TrivIl que­si­to refe­ren­da­rio chie­de: “Vole­te che, quan­do sca­dran­no le con­ces­sio­ni, ven­ga­no fer­ma­ti i gia­ci­men­ti in atti­vi­tà nel­le acque ter­ri­to­ria­li ita­lia­ne anche se c’è anco­ra gas o petro­lio?”. Il que­si­to è quin­di rela­ti­vo alla dura­ta del­le tri­vel­la­zio­ni già in atto entro le 12 miglia dal­la costa, non riguar­da le atti­vi­tà petro­li­fe­re sul­la ter­ra­fer­ma, né quel­le in mare che si tro­va­no a una distan­za supe­rio­re alle 12 miglia dal­la costa (22,2 chilometri).
La vit­to­ria del sì bloc­che­rà la pro­ro­ga a tem­po inde­ter­mi­na­to del­le con­ces­sio­ni per ricer­ca­re ed estrar­re gas e petro­lio entro le 12 miglia dal­la costa ita­lia­na intro­dot­ta nel­la leg­ge di sta­bi­li­tà del dicem­bre 2015: un vero e pro­prio con­do­no, con­si­de­ran­do anche che il 70% del­le piat­ta­for­me ope­ra­no in gra­ve sfo­ra­men­to dei limi­ti di emis­sio­ne nel­le acque cir­co­stan­ti. Le ricer­che e le estra­zio­ni potran­no comun­que pro­se­gui­re fino alla sca­den­za del­le con­ces­sio­ni attual­men­te vigen­ti. Il que­si­to di fat­to inte­res­sa 26 con­ces­sio­ni atti­ve che com­pren­do­no 79 piat­ta­for­me e 463 poz­zi. Di que­ste, 9 con­ces­sio­ni sono sca­du­te o in sca­den­za ma con pro­ro­ga già richie­sta; le altre 17 con­ces­sio­ni sca­dran­no tra il 2017 e il 2027. A que­sti si aggiun­go­no 9 per­mes­si di ricer­ca. In caso di vit­to­ria dei no inve­ce, tut­te le estra­zio­ni e tut­te le ricer­che già auto­riz­za­te con­ti­nue­ran­no a tem­po inde­ter­mi­na­to “per la dura­ta di vita uti­le del giacimento”.
Per­ché il refe­ren­dum sia vali­do occor­re rag­giun­ge­re il quo­rum pre­vi­sto dal­l’ar­ti­co­lo 75 del­la Costi­tu­zio­ne, devo­no cioè anda­re a vota­re il 50 per cen­to degli aven­ti dirit­to. Si trat­ta di un impe­gno che tut­ti i cit­ta­di­ni dovreb­be­ro assu­mer­si per un con­fron­to lea­le nel­le urne tra chi vuo­le pro­teg­ge­re l’am­bien­te e svi­lup­pa­re un’e­ner­gia puli­ta (che vote­rà SI) e chi vuo­le tri­vel­la­re e con­ti­nua­re con l’e­ner­gia fos­si­le (che vote­rà NO).
A que­sto link gli arti­co­li pub­bli­ca­ti sull’argomento.