Nazionale Antiproibizionisti

Pro­va­te, se riu­sci­te, ad imma­gi­nar­vi un mon­do dove, per com­prar­vi un pac­chet­to di siga­ret­te dove­te anda­re la sera in un par­co, facen­do atten­zio­ne a non far­vi vede­re dal­le for­ze dell’ordine e a non far­vi rapi­na­re da qual­che ven­di­to­re mali­ten­zio­na­to, o dove l’alcol lo ven­do­no sol­tan­to i brut­ti cef­fi per stra­da, ed i più for­tu­na­ti se lo pro­du­co­no da soli. E sapen­do che que­ste atti­vi­tà daran­no un pro­fit­to alla mafia, e gli per­met­te­ran­no di ave­re sem­pre più pote­re nel nostro pae­se. Ci riu­sci­te? Dif­fi­ci­le, vero? Eppu­re que­sta è la situa­zio­ne che gior­nal­men­te vivo­no diver­si (4–5) milio­ni di nostri con­cit­ta­di­ni che uti­liz­za­no, per sco­pi medi­ci o ricrea­ti­vi, la cannabis.

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