L’anno dell’Uguaglianza

Un pia­no stra­te­gi­co per l’u­gua­glian­za, in sen­so per­fet­ta­men­te costi­tu­zio­na­le, che coin­vol­ga l’in­te­ra socie­tà ita­lia­na. Un filo ros­so per un pro­gram­ma di gover­no che cam­bia le cose, non che le tra­sfor­ma in modo cosme­ti­co. Un pro­get­to di socie­tà. Una cam­pa­gna per­ma­nen­te. Un invi­to a tut­te le com­pe­ten­ze a mobi­li­tar­si su que­sto argomento.

 

PROGRESSIVITÀ FISCALE

Superare gli 80 euro, che discriminano, che costano un botto, che vanno anche a chi non ne ha bisogno, che fanno saltare la progressività, con un progetto che mantenga gli stessi benefici per chi ne ha bisogno, facendo crescere la progressività in modo più progressivo – appunto – e progressista. E che si occupi del punto successivo.

 

 

REDDITO MINIMO GARANTITO

Superare le misure parziali finora messe in campo con un modello avanzato, condiviso con tutte le altre forze politiche e sociali che si sono dette interessate. Proporre la convergenza su un’unica proposta.

 

 

LA SCUOLA CONTRO LE DISUGUAGLIANZE

Si toglie la Tasi a chi sta bene quando con quelle risorse (ammesso che ci siano) si potrebbe sostenere il riscatto italiano della formazione e dell’università.  Lo Stato italiano spende 600 milioni in borse di studio. La Germania 4 miliardi. La Francia 3,6. Invece di blaterare di merito creiamo un fronte parlamentare per risolvere questa disparità.

 

 

GENERE

Abbattere la “questione maschile” che attanaglia il Paese, a cominciare dalla parità salariale, dall’applicazione delle 194, dal riconoscimento dei limiti legislativi introdotti recentemente.

 

 

DIRITTI

Diritti non negoziabili per chi lavora: salario minimo per ogni ora lavorata per chi non è ‘coperto’ dal contratto nazionale. Riduzione della precarietà che continua a crescere nonostante le promesse. Reintegro del tempo indeterminato che da qualche mese in Italia esiste solo sulla carta, ma non c’è più. Investimento strategico perché lavoro e reddito minimo si coniughino nel modo più efficiente e egualitario per tutti, con agenzie pubbliche che altri Paesi conoscono e che l’Italia ha ridimensionato fino a smantellarle. Nessuna concessione, ma un vero riconoscimento dell’uguaglianza nelle differenze, a cominciare dai matrimoni egualitari e da norme che continuano a discriminare, sulla base di pregiudizi destituiti di fondamento.

 

 

DIVERSE ABILITÀ

Un sostegno reale a chi spesso è costretto alla disabilità dalle condizioni di contesto e alla sufficienza di chi ci governa e di chi amministra, che non ne sa riconoscere le possibilità.

 

 

CONCORRENZA LEALE

Conflitto di interessi, concorrenza leale, trasparenza, lotta alla corruzione, rispetto della legge. Revisione profonda del sistema dei controlli, che come dimostra la vicenda delle banche è saltato ormai da tempo, senza che si intervenisse per distinguere ruoli, posizioni, interessi.

 

 

LAICITÀ

Una misura laica da ritrovare alla società italiana, in ogni settore, in ogni aspetto della vita della Repubblica.

 

 

GENERAZIONE

Un indice di Gini sulle generazioni, quelle presenti e quelle future, in un progetto che coinvolga lavoro e pensioni ma anche la scelta del modello di sviluppo, gli investimenti, le scelte di fondo del nostro Paese. Per il futuro.

 

 

Solo chi è libero davvero, senza condizionamenti, senza poteri dietro di sé può permettersi di redigere un progetto così. Un progetto collettivo e condiviso, a cui tutti coloro che sono interessati sono fin d’ora invitati a collaborare.