Possibile dalla parte della ragione

La vac­ci­na­zio­ne è un dove­re mora­le e civi­co. La liber­tà è con­di­zio­ne irri­nun­cia­bi­le ma chi limi­ta oggi la nostra liber­tà è il virus, non gli stru­men­ti e le rego­le per sconfiggerlo. 

Anche il vac­ci­no è diven­ta­to ter­re­no di scon­tro poli­ti­co, come ormai capi­ta con qual­sia­si argo­men­to: nel­la canea di que­sti gior­ni, con piaz­ze occu­pa­te da fol­lie anti­scien­ti­fi­che e caval­ca­te dal­le destre, e lea­der tipo Sal­vi­ni e Melo­ni che si vac­ci­na­no di nasco­sto men­tre intan­to cer­ca­no di arruf­fia­nar­si i novax, gli argo­men­ti del­la ragio­ne, ovve­ro del­la scien­za, del­le infor­ma­zio­ni veri­fi­ca­te, e anche del bana­le buon sen­so, pur­trop­po risuo­na­no meno for­ti di quel­li più assur­di, scre­di­ta­ti, peri­co­lo­si, sem­pli­ce­men­te fal­si. E in cui la poli­ti­ca non c’entra nulla.

Un par­ti­to poli­ti­co ha tra i suoi com­pi­ti, fis­sa­ti dal­la nostra Costi­tu­zio­ne, anche quel­lo di con­tri­bui­re alla vita demo­cra­ti­ca del Pae­se, e la salu­te pub­bli­ca ne è cer­ta­men­te una par­te fon­da­men­ta­le, come abbia­mo ama­ra­men­te veri­fi­ca­to in que­sto anno e mez­zo di pan­de­mia, chiu­su­re, pri­va­zio­ni, cri­si eco­no­mi­ca, depres­sio­ne con­di­vi­sa, e di ter­ri­bi­li lutti.

Pos­si­bi­le vuo­le fare la sua par­te, nel modo più sem­pli­ce e acces­si­bi­le a chiun­que, per­ché gli argo­men­ti a favo­re del­la vac­ci­na­zio­ne sono dav­ve­ro lam­pan­ti nel­la loro evi­den­za, deri­va­no da dati rea­li rac­col­ti duran­te il loro impie­go che sono ecce­zio­nal­men­te posi­ti­vi, e pos­so­no risul­ta­re uti­li a ogni cit­ta­di­no per rispon­de­re alle obie­zio­ni più incre­di­bi­li che pur­trop­po si vedo­no cir­co­la­re: per que­sto fa como­do aver­li a por­ta­ta di mano, sem­pre. Per esse­re dal­la par­te del­la ragio­ne — da ratio, la stes­sa radi­ce di razio­na­li­tà -, secon­do la defi­ni­zio­ne che ripor­ta la Treccani:

La facol­tà di pen­sa­re, met­ten­do in rap­por­to i con­cet­ti e le loro enun­cia­zio­ni, e insie­me la facol­tà che gui­da a ben giu­di­ca­re, a discer­ne­re cioè il vero e il fal­so, il giu­sto e l’ingiusto, il bene e il male.

Vale anche in sen­so stret­to, per­ché non tut­to è discu­ti­bi­le, ci sono que­stio­ni in cui c’è una ragio­ne, e c’è un tor­to: e que­sto è cer­ta­men­te uno di quei casi.

Ecco quin­di die­ci faci­li ragio­ni per cui fare il vac­ci­no, e anche die­ci rispo­ste pron­te agli argo­men­ti di chi li contesta:

  1. Chi si vac­ci­na ha mol­te, mol­te meno pro­ba­bi­li­tà di contagiarsi.
  2. Chi si vac­ci­na, nel­la remo­ta ipo­te­si che ven­ga con­ta­gia­to, ha mol­te, mol­te meno pro­ba­bi­li­tà di amma­lar­si (e di inta­sa­re gli ospedali).
  3. Chi si vac­ci­na, nel­la remo­ta ipo­te­si che ven­ga con­ta­gia­to, ha mol­te, mol­te meno pro­ba­bi­li­tà di con­ta­gia­re altre persone.
  4. Chi si vac­ci­na pro­teg­ge anche chi dav­ve­ro non può far­lo, per ogget­ti­ve ragio­ni mediche.
  5. Chi si vac­ci­na aiu­ta a tene­re aper­te tut­te le atti­vi­tà (nego­zi, cine­ma, tea­tri, risto­ran­ti, bar, arti­gia­ni, e così via).
  6. Chi si vac­ci­na aiu­ta a far ripar­ti­re le scuo­le con le lezio­ni in pre­sen­za e non con la Dad.
  7. Chi si vac­ci­na aiu­ta a ren­de­re sicu­ri i luo­ghi di lavo­ro e i mez­zi di tra­spor­to pubblici.
  8. Chi si vac­ci­na aiu­ta a scon­giu­ra­re nuo­vi loc­k­do­wn.
  9. Chi si vac­ci­na aiu­ta a con­vin­ce­re le altre per­so­ne a fare lo stesso.
  10. Chi si vac­ci­na con­tra­sta le stru­men­ta­liz­za­zio­ni poli­ti­che di chi fa l’occhiolino ai novax.