Tutti i parlamentari sono uguali, ma qualcuno è più uguale degli altri

Siamo di fronte a una forzatura regolamentare che pare essere il frutto di una pressione del PD che così mira a stabilizzare il sostegno al Governo del senatore Verdini e dei deputati che al medesimo fanno politicamente riferimento.

Let­te­ra aper­ta alla Pre­si­den­te del­la Came­ra, depu­ta­ta Lau­ra Bol­dri­ni.

Il rispet­to del­le rego­le, per una Came­ra legi­sla­ti­va, dovreb­be esse­re impre­scin­di­bi­le. Addi­rit­tu­ra dove­ro­so per chi ha il munus (insie­me, inca­ri­co, ono­re e respon­sa­bi­li­tà) di presiederla.

Orbe­ne, la dero­ga con­ces­sa dall’Ufficio di Pre­si­den­za del­la Came­ra dei Depu­ta­ti alla com­po­nen­te “Scel­ta civi­ca ver­so cit­ta­di­ni per l’Italia – Maie” per costi­tuir­si in grup­po par­la­men­ta­re vio­la paten­te­men­te l’art. 14 del Rego­la­men­to del­la Came­ra, giu­sto il qua­le “Per costi­tui­re un Grup­po par­la­men­ta­re occor­re un nume­ro mini­mo di ven­ti depu­ta­ti. L’Uf­fi­cio di Pre­si­den­za può auto­riz­za­re la costi­tu­zio­ne di un Grup­po con meno di ven­ti iscrit­ti pur­ché que­sto rap­pre­sen­ti un par­ti­to orga­niz­za­to nel Pae­se che abbia pre­sen­ta­to, con il mede­si­mo con­tras­se­gno, in alme­no ven­ti col­le­gi, pro­prie liste di can­di­da­ti, le qua­li abbia­no otte­nu­to alme­no un quo­zien­te in un col­le­gio e una cifra elet­to­ra­le nazio­na­le di alme­no tre­cen­to­mi­la voti di lista validi”.

I depu­ta­ti inte­res­sa­ti all’operazione Maie-Ala (absit iniu­ria ver­bis, trat­tan­do­si – tec­ni­ca­men­te — dell’acronimo del nuo­vo grup­po, for­se “a sua insa­pu­ta”) sono solo 16 e quin­di il nume­ro mini­mo non c’è, né può affer­mar­si che un par­ti­to poli­ti­co così deno­mi­na­to e con il mede­si­mo con­tras­se­gno abbia par­te­ci­pa­to alle ulti­me ele­zio­ni poli­ti­che (cui ha inve­ce par­te­ci­pa­to Scel­ta Civi­ca). Man­ca­no quin­di i requi­si­ti che auto­riz­za­no la dero­ga ai sen­si del Regolamento.

Con il corol­la­rio del­la dero­ga, anch’essa incom­pa­ti­bi­le con la let­te­ra e la ratio del­la nor­ma rego­la­men­ta­re, con­ces­sa anche ai soprav­vis­su­ti di “Scel­ta civi­ca” alla dia­spo­ra zanet­tia­na, che riman­go­no 15 e ai qua­li vie­ne con­sen­ti­to di man­te­ne­re il grup­po, anche in que­sto caso con nuo­va deno­mi­na­zio­ne, con una dero­ga a ter­mi­ne, di 6 mesi (rin­no­va­bi­le taci­ta­men­te?!) per cer­ca­re di rein­te­gra­re il nume­ro mini­mo di 20, annet­ten­do altri 5 deputati.

Il tut­to com­piu­to affi­dan­do il dos­sier a un rela­to­re, che sfug­ge a qua­lun­que cate­go­ria del dirit­to in ordi­ne a legit­ti­ma­zio­ne e auto­ri­tà per deci­de­re (rec­tius pro­por­re di deci­de­re) l’attribuzione del nome di un par­ti­to poli­ti­co e del cor­ri­spon­den­te grup­po all’una piut­to­sto che all’altra com­po­nen­te del medesimo.

Temia­mo, pur­trop­po, che la dichia­ra­zio­ne del sena­to­re a vita Mario Mon­ti col­ga nel segno lad­do­ve affer­ma che la for­za­tu­ra rego­la­men­ta­re sia il frut­to di una pres­sio­ne del PD, che così mira a sta­bi­liz­za­re il soste­gno del sena­to­re Ver­di­ni e dei depu­ta­ti che al mede­si­mo fan­no poli­ti­ca­men­te rife­ri­men­to, al Gover­no: costi­tui­sce indi­zio schiac­cian­te in tal sen­so il voto favo­re­vo­le di tut­ti i demo­cra­ti­ci in seno all’Ufficio di Presidenza.

Costi­tu­zio­ne, Rego­la­men­to del­la Came­ra e decen­za poli­ti­ca impor­reb­be­ro, inve­ce, che se si vuo­le con­sen­ti­re la for­ma­zio­ne di grup­pi par­la­men­ta­ri con meno di 20 depu­ta­ti, anche al di là dei casi già pre­vi­sti, si pro­po­nes­se e si votas­se una modi­fi­ca del Rego­la­men­to: a nes­su­no, nem­me­no al Pre­si­den­te Ren­zi e ai suoi soste­ni­to­ri, den­tro e fuo­ri il par­ti­to di cui è segre­ta­rio, è con­sen­ti­to usa­re il pal­lot­to­lie­re dei nume­ri stra­vol­gen­do o facen­do stra­vol­ge­re inde­gna­men­te e disin­vol­ta­men­te le rego­le vigen­ti.

Com­po­nen­ti Alter­na­ti­va Libe­ra — Possibile

AIUTACI a scrivere altri articoli come quello che hai appena letto con una donazione e con il 2x1000 nella dichiarazione dei redditi aggiungendo il codice S36 nell'apposito riquadro dedicato ai partiti politici.

Se ancora non la ricevi, puoi registrarti alla nostra newsletter.
Partecipa anche tu!

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

Congresso 2024: regolamento congressuale

Il con­gres­so 2024 di Pos­si­bi­le si apre oggi 5 apri­le: dif­fon­dia­mo in alle­ga­to il rego­la­men­to con­gres­sua­le ela­bo­ra­to dal Comi­ta­to Organizzativo.

Il salario. Minimo, indispensabile. Una proposta di legge possibile.

Già nel 2018 Pos­si­bi­le ha pre­sen­ta­to una pro­po­sta di leg­ge sul sala­rio mini­mo. In quel­la pro­po­sta, l’introduzione di un sala­rio mini­mo lega­le, che rico­no­sces­se ai mini­mi tabel­la­ri un valo­re lega­le erga omnes quan­do que­sti fos­se­ro al di sopra del­la soglia sta­bi­li­ta, for­ni­va una inno­va­ti­va inter­pre­ta­zio­ne del­lo stru­men­to, sino a quel tem­po bloc­ca­to dal timo­re di ero­de­re pote­re con­trat­tua­le ai sin­da­ca­ti. Il testo del 2018 è sta­to riscrit­to e miglio­ra­to in alcu­ni dispo­si­ti­vi ed è pron­to per diven­ta­re una pro­po­sta di leg­ge di ini­zia­ti­va popolare.

500.000 firme per la cannabis: la politica si è piantata? Noi siamo per piantarla e mobilitarci.

500.000 fir­me per toglie­re risor­se e giro d’affari alle mafie, per garan­ti­re la qua­li­tà e la sicu­rez­za di cosa vie­ne ven­du­to e con­su­ma­to, per met­te­re la paro­la fine a una cri­mi­na­liz­za­zio­ne e a un proi­bi­zio­ni­smo che non han­no por­ta­to a nes­sun risul­ta­to. La can­na­bis non è una que­stio­ne secon­da­ria o risi­bi­le, ma un tema serio che riguar­da milio­ni di italiani.

Possibile per il Referendum sulla Cannabis

La can­na­bis riguar­da 5 milio­ni di con­su­ma­to­ri, secon­do alcu­ni addi­rit­tu­ra 6, mol­ti dei qua­li sono con­su­ma­to­ri di lun­go cor­so che ne fan­no un uso mol­to con­sa­pe­vo­le, non peri­co­lo­so per la società.
Pre­pa­ra­te lo SPID! Sarà una cam­pa­gna bre­vis­si­ma, dif­fi­ci­le, per cui ser­vi­rà tut­to il vostro aiu­to. Ma si può fare. Ed è giu­sto provarci.

Corridoi umanitari per chi fugge dall’Afghanistan, senza perdere tempo o fare propaganda

La prio­ri­tà deve esse­re met­te­re al sicu­ro le per­so­ne e non può esse­re mes­sa in discus­sio­ne da rim­pal­li tra pae­si euro­pei. Il dirit­to d’asilo è un dirit­to che in nes­sun caso può esse­re sot­to­po­sto a “vin­co­li quan­ti­ta­ti­vi”. Ser­vo­no cor­ri­doi uma­ni­ta­ri, e cioè vie d’accesso sicu­re, lega­li, tra­spa­ren­ti attra­ver­so cui eva­cua­re più per­so­ne possibili. 

Il quarto Congresso di Possibile, dedicato a Marco Tiberi

Si è aper­to il quar­to Con­gres­so di Pos­si­bi­le, e voglia­mo dedi­car­lo a un ami­co che non c’è più e sul­la cui voce e sul­la cui intel­li­gen­za abbia­mo fat­to così tan­to affi­da­men­to le scor­se vol­te. Mar­co Tibe­ri ci avreb­be mes­so a posto con poche paro­le, andan­do al cuo­re del­le cose, anche quel­le che anco­ra non ave­va­mo pensato.

Discarica di Borgo Montello: le future generazioni meritano un radicale cambio di rotta

Non è più pos­si­bi­le accet­ta­re una mala gestio­ne così gra­ve del­la disca­ri­ca e soprat­tut­to imma­gi­na­re poten­zia­men­ti e modi­fi­che sen­za che sia­no mes­se nero su bian­co anche da un pun­to di vista giu­ri­di­co le respon­sa­bi­li­tà pena­li dei dan­ni ambien­ta­li e alla salu­te che que­sto ter­ri­to­rio sta subendo.