Aprile 2016

Possibile alle amministrative: liberi, non condizionati, autonomi, unitari

Pos­si­bi­le ha lascia­to libe­ri i suoi comi­ta­ti di deci­de­re (anche attra­ver­so vota­zio­ni, dove ce n’è sta­to biso­gno), ha soste­nu­to coa­li­zio­ni le più ampie pos­si­bi­li, non ha riven­di­ca­to a sé posi­zio­ni né ruo­li, ha accet­ta­to can­di­da­tu­re pro­po­ste da altri in un cli­ma di tota­le col­la­bo­ra­zio­ne, non ha con­ces­so opa­ci­tà nel rap­por­to con il par­ti­to del­la nazio­ne, non ha dovu­to com­mis­sa­ria­re nes­su­no, come è capi­ta­to a mol­te altre for­ze poli­ti­che, e ha ela­bo­ra­to pro­get­ti par­te­ci­pa­ti­vi e aperti.

È ufficiale: Possibile è un partito riconosciuto dalla legge

Pochi minu­ti fa la Com­mis­sio­ne di garan­zia degli sta­tu­ti e per la tra­spa­ren­za e il con­trol­lo dei ren­di­con­ti dei par­ti­ti poli­ti­ci ha pub­bli­ca­to sul sito parlamento.it la deli­be­ra con cui comu­ni­ca l’i­scri­zio­ne di Pos­si­bi­le al regi­stro dei par­ti­ti poli­ti­ci riconosciuti.

Acqua pubblica: Civati, il testo in aula tradisce l’esito del referendum

ROMA, 20 APR — “La pro­po­sta di leg­ge in discus­sio­ne in aula per “la gestio­ne pub­bli­ca del­le acque” così com’è tra­di­sce l’e­si­to del refe­ren­dum del 2011, il più par­te­ci­pa­to degli ulti­mi 15 anni, l’u­ni­co ad aver rag­giun­to il quo­rum”. Lo dice l’e­spo­nen­te di Pos­si­bi­le Pip­po Civa­ti. “Il testo pre­ve­de un’as­se­gna­zio­ne in via diret­ta a società …

Acqua pub­bli­ca: Civa­ti, il testo in aula tra­di­sce l’esito del refe­ren­dum Leg­gi altro »

Da sempre realisti e pacifisti

Sia­mo da sem­pre rea­li­sti e paci­fi­sti, il 25 apri­le e ogni gior­no. Ci era­va­mo pro­po­sti di orga­niz­za­re una nostra pre­sen­za a Vipi­te­no per cele­bra­re la Libe­ra­zio­ne. Nel­la cit­tà di Alex Lan­ger, a pochi pas­si dal Bren­ne­ro, per costrui­re pon­ti e abbat­te­re muri.

Quousque tandem abutere

«Sia­mo qua per festeg­gia­re», rispo­se­ro, «abbia­mo vin­to». «Ave­te vin­to voi? », dis­se il signo­re. «E che cosa avre­ste vin­to? Ho vin­to io. E ora, di cor­sa, via da que­sta piaz­za e ritor­na­te al lavo­ro, cafoni!».

Quando i voti non (si) contano

Men­tre il voto dei tre­di­ci milio­ni che han­no vota­to “Sì” a que­sto refe­ren­dum non con­te­rà nul­la, quel­lo di die­ci milio­ni di elet­to­ri, espres­so nel 2013 a favo­re del­la coa­li­zio­ne di cen­tro­si­ni­stra, ha deter­mi­na­to l’attribuzione del pre­mio di mag­gio­ran­za. Basti pen­sa­re che il cele­bre 40% dei voti otte­nu­to alle ele­zio­ni euro­pee dal Pd cor­ri­spon­de a undi­ci milio­ni di voti.